Nel Consiglio di Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Charles Darwin del 25 giugno 2025 è stata approvata con i risultati:
aventi diritto: 101
votanti: 90
favorevoli: 83
contrari: nessuno
astenuti: 7
la seguente dichiarazione
Dichiarazione di solidarietà con il popolo palestinese
In qualità di componenti del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie, Charles Darwin di Sapienza, Università di Roma, una delle principali istituzioni accademiche e di ricerca in Europa, sentiamo il dovere morale e civile di esprimere la nostra posizione di fronte alla catastrofe umanitaria in corso a Gaza.
Come persone impegnate nella ricerca scientifica e nella didattica, che credono nei valori della cooperazione internazionale e della diplomazia scientifica, non possiamo restare in silenzio davanti alla devastazione sistematica che si sta consumando ormai da molti mesi.
Esprimiamo la nostra inequivocabile solidarietà al popolo palestinese, in particolare a chi è costretto a vivere in condizioni disumane nella Striscia di Gaza, inclusa l’impossibilità di accedere ad acqua potabile, cibo e beni essenziali. L’intensità della sofferenza inflitta alla popolazione civile, soprattutto a bambine e bambini, è scioccante.
Ci uniamo al crescente coro di istituzioni accademiche, organizzazioni per i diritti umani ed espertə di diritto internazionale, nel condannare le azioni del governo israeliano, che stanno provocando da mesi sfollamenti forzati, bombardamenti indiscriminati e la morte di decine di migliaia di persone. La distruzione sistematica di abitazioni, ospedali, scuole e infrastrutture civili costituisce non solo una tragedia umanitaria, ma anche una grave violazione dei diritti umanitari internazionali. In quanto docenti e ricercatorə, affermiamo il diritto di ogni persona, indipendentemente da etnia, nazionalità o credo, a vivere con dignità, ad accedere all’istruzione e alla salute, e ad essere protetta dalla violenza. La deliberata assunzione del rischio di colpire civili innocenti, in particolare bambini e bambine, come documentato da osservatori internazionali e fonti giornalistiche autorevoli, richiede una presa di posizione morale chiara e senza ambiguità.
La critica alle azioni del governo israeliano non può essere confusa con l’antisemitismo, così come la difesa dei diritti del popolo palestinese non può essere rappresentata come una minaccia al legittimo diritto di Israele alla sicurezza. Riaffermiamo la dignità e i diritti di tutti i popoli e rifiutiamo l’uso strumentale della sofferenza storica per giustificare l’oppressione presente.
Con questa dichiarazione, l'insieme dei componenti del nostro dipartimento (docenti, ricercatorə, personale amministrativo, TAB e rappresentanti di studenti, studentesse e dottorandə) prende una posizione chiara e responsabile contro quanto sta avvenendo a Gaza e nei Territori Palestinesi, riconosciuto da numerose voci del diritto internazionale come crimine di guerra e potenziale crimine contro l’umanità.
Il silenzio, oggi, equivale alla complicità.
Esortiamo pertanto la direzione del nostro Ateneo a unirsi alle altre istituzioni europee nel chiedere un cessate il fuoco immediato e permanente, la protezione della popolazione civile, la consegna degli aiuti umanitari e il pieno rispetto dei diritti internazionali.
Ribadiamo infine il nostro impegno per la libertà accademica, il diritto alla protesta pacifica e la responsabilità dell’università di essere spazio di coraggio morale e intellettuale. Tuttavia, ci sentiamo in dovere di scoraggiare accordi, collaborazioni e altre interazioni formali con persone appartenenti a istituzioni israeliane dichiarate apertamente a favore della violenza in corso. Siamo invece al fianco di coloro, studentesse, studenti, docenti e ricercatorə, che in ogni parte del mondo si mobilitano contro l’ingiustizia e affermano, come noi, che la missione accademica include la difesa della vita e della dignità umana.
Come scienziatə, auspichiamo un rafforzamento dei programmi del nostro Ateneo e, più in generale, di quelli nazionali a sostegno del finanziamento e della mobilità di studenti e studentesse palestinesi. In particolare, ci auguriamo che la Sapienza si adoperi affinché il programma IUPALS (Italian Universities for Palestinian Students) venga potenziato e nella
nostra università vengano presto inclusi percorsi di studio scientifici per i quali sia possibile presentare domanda.
Infine, speriamo che gli studenti e le studentesse palestinesi vengano presto riconosciutə tra coloro che hanno diritto allo status di rifugiatə, così da poter accedere al programma UNICORE. Al momento, infatti, non possono parteciparvi, poiché lo status di rifugiatə non è loro riconosciuto dall’Agenzia ONU per i Rifugiati (UNHCR).
Per questi punti diamo mandato al Direttore del Dipartimento di contattare il preside di Facoltà e i rappresentanti della Macroarea A nel Senato Accademico affinché possano portare le istanze alla governance di Ateneo.