Ricerche sulla tassonomia e sulla diversità genetica...

Gruppo di Ricerca: 
Antonini G., Colangelo P., Solano E., Campanaro A., Trizzino M., Mancini E., Cerretti P., Mason F., Vigna Taglianti A., Audisio P
Allegato Italiano: 

Per alcune specie di Invertebrati in Direttiva Habitat si rende necessario uno studio dettagliato delle tecniche di monitoraggio sia su base bibliografica: elaborando accurate sintesi critiche e progettando applicazioni pratiche su SIC campione; sia su base sperimentale: elaborando metodi di monitoraggio originali e, possibilmente, non invasivi (trattandosi di specie protette).

Più in dettaglio, lo studio prevede la caratterizzazione morfologica e molecolare di specie di Direttiva (sibling species o "morfospecie"), a volte estremamente simili a livello morfologico, tanto da differenziarsi, in alcuni casi, solo in base a pochi caratteri esoscheletrici. I risultati ottenuti si prevede potranno fornire, per ciascuna specie o morfospecie, un quadro tassonomico più chiaro e dettagliato, che consentirà di mettere a punto più specifiche indicazioni per la conservazione delle specie in esame. La ricerca si sviluppa applicando e raffinando metodologie analoghe a quelle recentemente utilizzate dallo stesso gruppo di ricerca per analisi preliminari su alcune popolazioni italiane ed europee di Osmoderma eremita (Coleottero, Scarabeide, in Direttiva Habitat), specie “flagship” di straordinario interesse conservazionistico.

L’obiettivo principale è quello di determinare la diversità genetica di popolazioni di specie provenienti da habitat forestali in relazione al loro isolamento geografico, e/o ecologico, ponendo l'attenzione sulla variabilità presente lungo gradienti di stress naturale o antropogenico, e in dipendenza di frequenti episodi di pregresso isolamento geografico durante le fasi glaciali Pleistoceniche. Lo studio sarà svolto su popolazioni di specie meglio rispondenti alle caratteristiche necessarie. I livelli di diversità genetica saranno rilevati mediante marcatori molecolari. Un esempio emblematico è quello di Lucanus cervus (Cervo volante, specie in All. II della Direttiva), tipico elemento forestale ad ampia distribuzione europea, le cui popolazioni nella zona mediterranea hanno sicuramente subìto importanti e drastiche frammentazioni durante le fasi glaciali del Quaternario. Tale prolungato isolamento potrebbe aver lasciato dei segni indelebili nel DNA di queste popolazioni e potrebbe quindi aver generato una insospettabile fonte di diversità all’interno della specie, anche in relazione al grande patrimonio di biodiversità delle foreste italiane.  In alcune aree dell’Italia centrale e meridionale questa specie sembra inoltre manifestare interessanti e inesplorati fenomeni di potenziale ibridazione con una specie strettamente affine e subendemica italiana, Lucanus tetraodon. Con questa ricerca si cercherà anche di studiare le principali dinamiche genetico-popolazionistiche (migrazione, isolamento, flusso genico, deriva ecc.) delle specie obiettivo, contribuendo a formare un quadro genetico complessivo per l’Europa e in particolare per la Regione Mediterranea. Questo aspetto del progetto può avere importanti ricadute non solo sugli studi di biologia evoluzionistica, ma anche su problematiche conservazionistiche e sulle politiche gestionali del Corpo Forestale dello Stato, realizzando l’auspicato collegamento tra ricerca e applicazione conservazionistica.

Anno del Convegno: 
2011

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