BIOMONITORAGGIO PLURIENNALE DI INQUINAMENTO CHIMICO SU MATRICI LICHENICHE, ORNITICHE E TERIOLOGICHE PRESSO UN’AREA INDUSTRIALE SITA AL CONFINE DELLE AREE PROTETTE DELLA REGIONE ABRUZZO

Gruppo di Ricerca: 
Cristiano Foschi, Germana Szpunar, Luisa Anna Ieradi, Lucio Triolo, Maria Luisa Astolfi, Silvia Canepari e Mauro Cristaldi

Scopo del progetto è stato quello di verificare un’ipotizzabile riduzione dei livelli di concentrazione di Mercurio (Hg) nell’ambiente a seguito della sostituzione, prevista entro il 2011, delle celle elettrolitiche dotate di catodo a Mercurio con altre tecnologie ecocompatibili (a membrana) dell’impianto di produzione di Cloro e soda sito presso Bussi sul Tirino (PE), attraverso il monitoraggio di micromammiferi selvatici, licheni epifiti ed uccelli stanziali, determinando i livelli di concentrazione di Mercurio nelle matrici biologiche prese in considerazione.

Sono state delineate due aree di studio: Area 1 nel raggio di 2 km dal polo chimico; Area 2 nel raggio tra 2 e 5 km dal polo chimico.

Previa ricerca sui rigetti di Barbagianni (Tyto alba) utilizzati per la ricostruzione delle microteriocenosi, per i micromammiferi selvatici sono stati individuati 4 siti di campionamento in territorio peligno effettuando metodi di cattura-marcaggio-ricattura in un sito di controllo (presso Corfinium, AQ), un sito prossimo alla fonte di emissione (Bussi), due siti intermedi. Oltre al prelievo di peli per le analisi delle concentrazioni di Mercurio è stato effettuato anche uno striscio di sangue circolante, prelevato dalla vena caudale, allo scopo di eseguire il test mutagenetico dei micronuclei. Per gli uccelli sono state analizzate le concentrazioni di Mercurio nei reperti ornitologici (carcasse, piume, uova) rinvenuti nell’area di studio. Per il biomonitoraggio lichenico è stata scelta la specie epifita Xanthoria parietina reperibile in loco (16 stazioni di campionamento, 12 in Area 1 e 4 in Area 2). Il prelievo delle parti terminali dei talli lichenici di questa specie hanno permesso di determinare e confrontare i bioaccumuli delle concentrazioni di Hg comparandoli anno per anno.  

Lo strumento utilizzato per la determinazione del Mercurio è uno spettrofotometro ad assorbimento atomico (AMA-254 Advanced Mercury Analyser, F.K.V.).

Il biomonitoraggio svolto ha permesso di effettuare un confronto nel corso degli anni e tra siti distinti, solo per un sottogenere murino (Sylvaemus) di Topi selvatici. Le concentrazioni di Hg risultano essere più elevate in tutte le matrici biologiche raccolte nell’Area 1 rispetto a quanto osservato in Area 2.

Le analisi condotte sul pelo degli esemplari catturati a vivo evidenziano concentrazioni medie elevate, soprattutto nella zona antistante le ventole di emissione dell’impianto di produzione cloro-soda, rispetto al livello soglia (1000 ppb/ps) indicatore di danno ambientale (Lord et al., 2002). Negli ultimi due anni di biomonitoraggio i valori di concentrazione nel pelo degli esemplari di Apodemus (Sylvaemus) catturati nel sito 2 sono risultati sensibilmente più bassi rispetto a quelli relativi al triennio precedente (anche se c’è mancanza di significatività statistica a causa dalla limitatezza di dati). Per quanto riguarda il test dei micronuclei su Sylvaemus è stata evidenziata una differenza statisticamente significativa tra le frequenze medie, più alte, degli individui catturati nel sito 2 (in prossimità delle ventole di areazione) e quelle degli individui catturati nelle altre aree nel 2011. Si è constatata una lieve diminuzione del tasso mutagenetico tra il 2011 e gli anni successivi per gli individui catturati nel sito 3 (zona pianeggiante), anche se ciò non è confortato da significatività statistica.

Occorre tuttavia specificare che i parametri genetici studiati potrebbero essere stati alterati anche dagli effetti del Cloro che costituisce un prodotto di reazione ottenuto nella struttura produttiva dell’impresa, e che si sviluppa in forma gassosa e dunque prevalentemente come inquinante atmosferico. Le proprietà ossidanti e gli effetti nocivi di tale elemento per gli acidi nucleici e le macromelocole sono ben noti (Klaassen, 2010 - Casarett & Doull’s Tossicologia, EMSI).

L’ammodernamento dell’impianto è stato ultimato nel corso dell’anno 2013, secondo le comunicazioni della stessa impresa.

Per quanto riguarda i valori relativi alla matrice ornitica si è evidenziata una diminuzione di alcuni valori medi e/o singoli delle concentrazioni di mercurio (piume, gusci e rene) nei campioni prelevati da piccioni (Columba livia var. domestica), prelevati all’interno del perimetro industriale e analizzati nel 2012, rispetto a quelli riscontrati nel biennio precedente (2010-2011).

Infine, per quanto riguarda i licheni, i valori più elevati delle concentrazioni di Mercurio sono stati riscontrati nelle stazioni di campionamento situate proprio in prossimità (circa 50/100 metri) delle ventole di areazione del polo chimico oggetto dell’indagine (i.e. stazioni 6 e 8 dei licheni, ma anche il sito di cattura 2 dei micromammiferi selvatici). Visti i differenti andamenti riscontrati nelle 16 stazioni licheniche (14 con diminuzione significativa dei valori e le due suddette, site in Area 1, con un trend contrario), possiamo mettere a confronto i valori riscontrati nel 2014 con quelli del 2010, escludendo però tre stazioni più prossime al perimetro del polo chimico, cioè le stazioni 6, 7 e 8. L’analisi statistica di confronto permette di affermare che nelle stazioni periferiche c’è stata una diminuzione (media della diminuzione del 43%) dei valori medi (X2010=89,1±15,2 ppb/ps vs X2014=52,7±12,5 ppb/ps) delle concentrazioni di Mercurio nei talli lichenici.

Si conclude, all’attuale stato dell’arte, che le variazioni tecnologiche introdotte nell’impianto produttivo di Cloro e soda abbiano determinato, nel periodo più recente dell’indagine (2008-2014) e nei marcatori utilizzati, una effettiva diminuzione delle emissioni inquinanti di Mercurio, accompagnata però da una crescente cementificazione intorno all’area industriale, che ha complicato senz’altro la continuità nel monitoraggio dei dati ecologici e biologici.

Anno del Convegno: 
2015

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